Raggiungere il tracciolino è semplice: dalla statale che sale dalla valle verso il centro di Edolo poco dopo l’attraversamento ferroviario si trova sulla destra lo svincolo che conduce al monte Colmo e a Malga Stain.
Dalla strada comodamente percorribile in auto, dopo circa 15 minuti, si raggiunge il parcheggio che si trova sull’allargamento di uno dei tornanti ed è riconoscibile per la presenza di una struttura in legno che funge da punto di informazione. Lasciata l’auto si percorre il sentiero, comodo, pianeggiante, adatto a chiunque, che dal parcheggio raggiunge il tracciolino in circa 10 minuti. Lungo il percorso una splendida cascata rinfrescherà anche la giornata più calda.
Ma se volete più di un semplice picnic, questo è il posto che fa per voi. In zona infatti troverete le indicazioni per numerosi itinerari: dalla visita al baitello del latte di Valmazzone (mirabile esempio di architettura rurale alpina unica nel suo genere), al rifugio di Malga Stain, da cui potrete raggiungere il celebre sentiero n.1 dell’Adamello, oppure indirizzare la vostra escursione verso il sentiero n. 34-Pozzuolo monte Aviolo o ancora verso il sentiero n. 72 Pozzuolo- lago d’Aviolo.

INFORMAZIONI UTILI E CONTATTI
I.A.T. Edolo
P.zza Martiri della Libertà,2
Email: iat.edolo@tiscali.it
Telefono: 0364/71065 "); ?>




MALGA STAIN


UN PAESAGGIO IN EVOLUZIONE
Il costante ed equilibrato pascolo effettuato nel corso del tempo ha favorito la crescita dell'erba, ostacolando la vegetazione invadente e garantendo, anno dopo anno, il mantenimento degli spazi aperti. Per ragioni di tipo economico e sociale, specialmente in alcune zone poco vocate alla zootecnia, si è assistito negli ultimi anni ad un progressivo abbandono delle attività agricole tradizionali, come è avvenuto per malga Stain. Per questo motivo la vegetazione forestale, soprattutto alle basse quote, si è riaffermata proggerssivamente sul prato e sono rimasti gli edifici tradizionali. Questi in assenza di manutenzione sarebbero stati irrimediabilmente condannati all’abbandono e alla fatiscenza.

LA MUNGITURA
In passato veniva effettuata a mano, oggi invece si svolge prevalentemente con strumenti meccanici. È una delle operazioni più lunghe e delicate del lavoro di malga: serve qualche ora per mungere il bestiame e riporre il latte munto in locali appositi, molto freschi, in attesa della lavorazione. La mungitura si effettua all’alba e nel tardo pomeriggio dopo aver concentrato la mandria all'interno dei \"barek\": i recinti ricavati con i sassi ottenuti dallo spietramento dei pascoli.

IL FORMAGGIO SILTER
La produzione del formaggio Silter è tipica della Valle Camonica e delle zone prealpine a est del lago d'Iseo. Il nome del formaggio deriva dal termine con il quale venivano indicate le tipiche costruzioni situate sui pascoli ad alta quota destinate alla lavorazione e/o prima stagionatura sei formaggi prodotti. Il silter viene preparato esclusivamente con il latte di vacche di razza Bruna Alpina, da sempre allevata in queste zone, seguendo una tecnica di lavorazione artigianale tramandata da molte generazioni. La crosta è gialla, dura e liscia; la pasta giallo paglierina si presenta dopo 6 mesi leggermente occhiata dal sapore dolce anche se aromatico; a un anno di stagionatura l'occhiatura è piú diffusa, la pasta piú consistente al taglio, il sapore e l'aroma caratteristici si accentuano e il formaggio è ottimo anche da grattugia.

INFORMAZIONI UTILI E CONTATTI
www.saporidivallecamonica.it
Rifugio Malga Stain
www.rifugiomalgastain.it
Telefono: 338-8542450

fonti bibliografiche:
-Guida del Parco dell’Adamello, autori Vari, Ente Parco Adamello (BS)
-Ente Parco adamello, Guido Calvi e Laura Valenti

fotografie:
-Guido Calvi - Elio Della Ferrara (Ente Parco dell’adamello)
-Mauro Speziari ") ?>


BAITELLO DEL LATTE DI VALMAZZONE


INFORMAZIONI UTILI E CONTATTI
I.A.T. Edolo
P.zza Martiri della Libertà,2
Email: iat.edolo@tiscali.it
Telefono: 0364/71065 ") ?>

SENTIERO N.1 - ALTA VIA DELL'ADAMELLO

Ma è anche un tuffo nella storia più recente, raccontata dai resti di insediamenti militari della grande guerra: trincee, muraglie, caverne, opere che sembrano imponenti, ma che la natura si è incaricata di riassorbire col suo ritmo lento e inarrestabile.
Concepito nel 1969 dall’idea e dalla passione di Renato Floreancing, noto alpinista bresciano, il sentiero n. 1 “Alta via dell’Adamello” è un percorso di trekking attraverso il gruppo montuoso dell’Adamello. Il sentiero consente, nell’arco di tempo minimo di una settimana di percorrere a tappe il tragitto a piedi di quasi 70 km, dalla conca di Bazena, comune di Breno nei pressi del passo di Crocedomini, fino al cospetto della parete nord dell’Adamello per terminare poco a monte di Edolo. Il tutto rimanendo sempre al di fuori dei centri e dei nuclei abitati, in alta montagna e sempre in luoghi di grande pregio naturalistico e ambientale, all’interno del territorio del parco dell’Adamello, cogliendo aspetti completamente differenti di tappa in tappa. I rifugi che si incontrano sul percorso sono punti di appoggio logistici, ma anche punti di informazione sul posto. Molte sono le occasioni per poter deviare il percorso su atri itinerari altrettanto interessanti, ad ogni rifugio c’è questa possibilità che vi concederanno di gustare le peculiarità più nascoste del nostro territorio.
Percorso rivolto ad escursionisti esperti con un buon grado di allenamento e ben attrezzati.

AVVERTENZE: per alta via si intende un tracciato con difficoltà non eccessive, in ambiente di media montagna, che richiede più giorni di marcia e che, attravero sentieri e tratti segnalati, mette in comunicazione un intero gruppo montuoso. Queste informazioni hanno quindi solo scopo illustrativo. L’alta via dell’Adamello è un percorso escursionistico per soli alpinisti esperti.

fonti bibliografiche:
-Opuscolo sentiero n.1 L’Alta Via dell’Adamello, Parco Adamello
-Dario Furlanetto, Guido Calvi, Massimo Cervelli, Parco Adamello ") ?>