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Il bosco scoprirete storia, natura e panorami mozzafiato inaspettatamente a pochi passi dal centro abitato.
Partendo da Gorzone sulla principale via Umberto I° si incontra lo storico palazzo Piccinelli sul cui si innesta
perpendicolarmente alla strada principale un apparente viottolo anonimo: ecco l’accesso per il nostro sentiero.
Una rapida discesa vi condurrà alla forra del Dezzo lasciando l’abitato sopra le vostre teste: uno sguardo a 360°
dal ponticello sul torrente e realizzerete di essere entrati in un altro mondo. Il percorso risale brevemente il
torrente per affrontare la salita sul versante opposto e portarvi rapidamente in quota sino ad affacciarvi, dal
Percorso tanto semplice quanto interessante, il sentiero che collega Gorzone a Capo di Lago è una vera miniera di
sorprese: attraverso lato opposto del canyon, alla splendida ed unica vista del castello di Gorzone. Lungo il bosco,
tra rovine di cascinali di un tempo che fu, scoprirete di essere ormai in quota per godere di una panoramica della valle,
dall’abitato di Darfo al lago di Iseo ed oltre. E se avete ancora un pizzico di stupore da parte, non perdete l’occasione
di ammirare la particolare vegetazione prima di giungere ormai allo sbocco della strada verso Capo di Lago.
Percorribile in qualsiasi momento da primavera all’autunno, risulta eccellente per una passeggiata non particolarmente
impegnativa della durata di 30 minuti circa, facendo comunque molta attenzione ai tratti pericolosi.
Attenzione: scarpe adatte e bambini per mano: alcuni tratti del sentiero sul versante di Gorzone,
seppur attrezzati con funi passamano, si affacciano su scarpate e strapiombi; è sconsigliabile frequentare
il sentiero con neve o ghiaccio.
Un’altra splendida passeggiata in zona è l’itinerario turistico “Tra vigne ed ulivi”
che prende avvio dalla frazione di Bessimo e, risalendo lungo la vecchia strada comunale dei Grimaldi, raggiunge la zona
di Capo di Lago. A questo punto si può proseguire la salita, arrivando ad Anfurro ed alla piccola chiesa dei SS. Nazaro
e Celso, dal cui belvedere si gode una spettacolare vista sulla Valle Camonica, dalla cima dell’Adamello sino al Lago
d’Iseo, oppure procedere lungo la strada e compiere l’intero giro del lago.
Raggiunta la frazione di Capo di Lago,
il percorso prosegue attraverso gli abitati di Gorzone, Boario Terme ed Erbanno; lungo la “Strada del vino”,
contraddistinta da terrazzamenti coltivati a vigna e vecchie calchere, si giunge al punto d’arrivo, il Convento della
SS. Annunciata, nel territorio comunale di Piancogno.
L’itinerario si snoda lungo strade di campagna e vecchi
tracciati legati all’agricoltura, attraversando boschi, aree coltivate e piccoli borghi ricchi di tradizione.
E se volete completare una giornata indimenticabile non scordate di programmare una visita al Castello di Gorzone,
magnifica residenza della nobile famiglia Federici ed ancora una visita al parco archeologico di Luine, dove potrete
ammirare alcune delle incisioni rupestri più antiche della Valle Camonica!
INFORMAZIONI UTILI E CONTATTI:
VISITA AL CASTELLO-INGRESSO: tutte le domeniche pomeriggio da aprile a settembre con visite guidate
alle ore 14.00 ed alle ore 15.30: visitabile in esclusiva con accompagnamenti guidati organizzati.
La struttura rimane comunque accessibile su richiesta per gruppi organizzati o scolaresche previa prenotazione.
per informazioni e guide :
Associazione LOntàno Verde
Sito Internetwww.lontanoverde.it
Email: lontanoverde@gmail.it
Telefono: 348-7947225
VISITA AL PARCO DI LUINE:
ingresso gratuito: aperto tutto l’anno chiusura il lunedi -
ORARI:dal 1 aprile al 30 settembre dalle 9.00 alle 12.00
e dalle 14.00 alle 18.00 dal 1 ottobre al 31 marzo dalle 9.00 alle 12.00
e dalle 13.00 alle 17.00
per informazioni e guide:
contattare il custode del parco al n.348/7374467
oppure attraverso il sito internet
www.lagomoro.it
Comune di Darfo Boario Terme
Email: sport@darfoboarioterme.net
Telefono: 0364-541106
Comune di Angolo Terme
Email: info@comune.angolo-terme.bs.it
Telefono 0364-548444
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LA FLORA
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Uno degli aspetti piu' interessanti che caratterizza il percorso e' la singolare ricchezza e varieta' di specie botaniche presenti.
Tale ricchezza e' dovuta alla particolare situazione climatica che in poche centinaia di metri muta radicalmente: si passa
da una zona climatica, all'interno della forra del Dezzo, dove l'acqua del torrente,
le ripide sponde ombrose e le correnti di aria fresca che scendono da monte verso valle favoriscono un clima fresco ed umido,
ad una zona caratterizzata da un clima caldo ed asciutto dovuto alla favorevole esposizione del versante a sud,
oltre alla conformazione del suolo roccioso e ripido lungo tutto il tratto di sentiero che si sviluppa sulla costa della montagna.
Si determinano quindi due habitat estremamente diversi dove trovano riparo specie vegetali altrettanto diverse.
Nella forra del Dezzo si trova una vegetazione assimilabile ad un clima oceanico, dove l'alto fusto predominante e' il castagno,
il carpino bianco, l'olmo, e dove si trovano arbusti come il maggiociondolo il corniolo,
l'orniello oltre alla interessante presenza del tasso.
Nel sottobosco, si trovano una gran quantita' di felci, tra cui ricordiamo la non comune
phyllitis scolopendrium, e ci si puo' imbattere facilmente in una particolare specie di orchidea, la listera ovata.
La presenza del mirtillo rende l'idea di come il clima in questa zona sia particolarmente fresco. A mano a mano si risale dalla forra,
la vegetazione rincorre in parallelo la variazione climatica, mutando radicalmente andosi ad una vegetazione di tipo mediterraneo.
L'alto fusto prevalente, oltre all'onnipresente castagno, diviene il rovere e la roverella, presenti in esemplari di buona dimensione,
oltre al bagolaro (volgarmente chiamato \"spaccasassi\") e numerose specie di piante da frutto rustiche tra cui non rara e' la presenza del nespolo,
del ciliegio ed il pero selvatico.
Il sottobosco e' ricco di erica arborescente, pianta tipica dei suoli xerici (ossia dallo scarso contenuto di umidita'), in esemplari di grandi dimensioni.
Tra aprile e maggio, la fioritura primaverile impreziosisce ancor piu' una gia' straordinaria vegetazione.
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LA GEOLOGIA
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Le rocce della zona appartengono alla formazione del Verrucano Lombardo e si sono formate 240 milioni di anni fa,
nel Permiano Superiore. Si tratta di rocce di origine sedimentaria, derivano cioe' dal compattamento di enormi sedimenti
di materiale detritico depositatosi sul letto dell'antico fiume in seguito all'erosione e al trasporto idrico.
Quando il materiale accumulato raggiunse lo spessore di qualche centinaio di metri, la pressione che ne segui' fu in grado
di compattare il materiale sciolto e trasformarlo in roccia consistente.
Il Verrucano Lombardo si puo' riconoscere per il tipico aspetto rossastro, tendente al violaceo;
osservandolo da vicino, si notano i frammenti del materiale originario (di dimensioni variabili dagli 0,06 mm a qualche
millimetro) immerso in una matrice piu' fine; quest'ultima, caratterizzata da un alto contenuto di ossido di ferro, conferisce alla roccia la tipica colorazione rossastra.
Sulla collina, sparsi qua e la', sono presenti anche massi e rocce di aspetto differente: si tratta di depositi morenici, cioe'
frammenti di roccia che il grande ghiacciaio, che 10.000 anni fa ricopriva la Valle Camonica, ha dapprima eroso dai fianchi della montagna
ed in seguito trasportato piu' a valle durante il suo scioglimento, lasciandone traccia un po' ovunque.
Sempre al ghiacciaio si deve l'aspetto levigato di molte rocce presenti nella zona, sulle quali l'uomo nel corso dei millenni ha potuto
lasciare testimonianza di se' attraverso le incisioni rupestri.
Queste rocce vengono definite rocce montonate e sono il risultato della pressione e dello scorrimento esercitati dal ghiacciaio
nella sua lenta corsa verso il basso.
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